BOTTA E RISPOSTA… A DISTANZA – Non è passata inosservata la presenza di Spacca e Pettinari, all’indomani delle polemiche dovute all’emergenza maltempo e ai danni causati dalle recenti piogge (leggi l’articolo). La politica ha cercato il colpevole altrove: i sindaci ribadendo che non hanno competenze sui corsi d’acqua, esondati praticamente ovunque nel Maceratese, la Provincia attaccando la Regione per i mancati fondi da destinare al dopo emergenza. «Sulle calamità naturali rispondo con le cifre: in questa ultima settimana abbiamo messo in campo soldi reali per i Comuni, per i danni riconosciuti dal Governo del 2011 e del 2012. Si tratta di 24 milioni di euro. Dobbiamo intervenire però in modo strutturale e lo stato non ha le risorse per poterlo fare. C’è un’unica possibilità: concentrare le risorse europee sulla difesa del suolo per la regione più vulnerabile d’Italia, le Marche. Il presidente Pettinari è un emotivo, si fa prendere dalla difficoltà del momento e della situazione di emergenza, e quindi cerca di distrarre dalle proprie responsabilità.Questo problema si risolve con la coerenza e la coesione della filiera istituzionale. Per com’è la normativa italiana non c’è una responsabilità soverchiante, ma occorre che Comune, Provincia, Regione e Stato siano insieme e decidano che la difesa del suolo è una priorità. Priorità significa selezionare le scelte». Il presidente Pettinari risponde così: «Non sono d’accordo, le competenze sono ben chiare sia durante l’emergenza sia dopo, quando si tratta di rimettere a posto i fiumi, riparare i danni. Alla Regione chiedo che finalmente ci sia una legge che ci consenta di mettere in sicurezza i fiumi, che non possono essere fonte di timori e danni enormi alle strutture pubbliche e ai privati. Allo stato, visto che non ha risorse, chiediamo di farci utilizzare quelle che abbiamo e che non possiamo utilizzare a causa del Patto di stabilità».